Ai sensi della legge n° 56/1989
Nata a Mantova nel 1984, ho svolto il mio percorso di formazione presso l’Università degli Studi di Padova dove mi sono laureata prima in Scienze Psicologiche Cognitive e Psicobiologiche e poi in Psicologia Clinica. Dopo il superamento dell’esame di stato e l’abilitazione alla professione, mi sono specializzata con il massimo dei voti in Psicoterapia ad indirizzo Cognitivo e Comportamentale, presso la Scuola di Specializzazione quadriennale APC di Verona.
Sono Psicologa e Psicoterapeuta libera professionista dal 2015. Rivolgo il mio aiuto ad adolescenti, adulti e anziani che presentino difficoltà psicologiche o che stiano attraversando un momento critico della propria vita.
Il mio principale interesse clinico è rivolto ai Disturbi d’Ansia e dell’Umore ed ai loro correlati psicofisiologici. Sono specializzata nel trattamento delle Dipendenze Comportamentali (Gioco d’Azzardo Patologico, Dipendenza da Internet e da Tecnologie, Shopping Compulsivo). Mi occupo anche degli aspetti psicologici e psicofisiologici dell’individuo quando esiste una condizione di Dolore Cronico non oncologico (per es. Cefalee Primarie, Fibromialgia, Lombalgie..) anche in età pediatrica.
Mi sono specializzata nell’utilizzo del Biofeedback, che utilizzo come parte integrante della terapia quando in fase di valutazione riscontro alterazioni dell’attività psicofisiologica a riposo o sotto stress.
Svolgo inoltre attività di consulenza in ambito di formazione per la Federazione Europea di Biofeedback, per la quale organizzo eventi formativi sul Biofeedback e la sua applicazione, coinvolgendo professionisti di fama internazionale.
La Terapia Cognitivo-Comportamentale (Cognitive Behaviour Therapy – CBT) è attualmente considerata a livello internazionale uno dei più affidabili ed efficaci modelli per la comprensione ed il trattamento dei disturbi psicopatologici, ed è il trattamento d’elezione per i disturbi d’ansia, così come attestato dai recenti documenti diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
Tale approccio postula una complessa relazione tra emozioni, pensieri e comportamenti evidenziando come i problemi emotivi siano in gran parte il prodotto di credenze disfunzionali che si mantengono nel tempo, a dispetto della sofferenza che il paziente sperimenta e delle possibilità ed opportunità di cambiarle, a causa dei meccanismi di mantenimento. La CBT si propone di aiutare i pazienti ad individuare i pensieri ricorrenti e gli schemi disfunzionali di ragionamento e d’interpretazione della realtà, al fine di sostituirli e/o integrarli con convinzioni più funzionali.
SCIENTIFICAMENTE FONDATA: L’intervento clinico è strettamente coerente con le conoscenze sulle strutture e sui processi mentali desunte dalla ricerca psicologica di base. E’ una terapia efficace: la CBT ha mostrato risultati superiori o almeno uguali agli psicofarmaci nel trattamento della depressione e dei disturbi d’ansia, ma è molto più utile nel prevenire le ricadute.
ORIENTATA ALLO SCOPO: Il terapeuta cognitivo-comportamentale lavora insieme al paziente per stabilire gli obiettivi della terapia, formulando una diagnosi e concordando con il paziente un piano di trattamento che si adatti alle sue esigenze, durante i primissimi incontri. Si preoccupa poi di verificare periodicamente i progressi in modo da controllare se gli scopi sono stati raggiunti.
PRATICA E CONCRETA: Lo scopo della terapia si basa sulla risoluzione di problemi psicologici concreti. Alcune tipiche finalità includono la riduzione dei sintomi depressivi, l’eliminazione degli attacchi di panico e dell’eventuale concomitante agorafobia, la riduzione o l’eliminazione dei rituali compulsivi o dei comportamenti alimentari patologici, la promozione delle relazioni con gli altri, la diminuzione dell’isolamento sociale, e così via.
COLLABORATIVA: Paziente e terapeuta lavorano insieme per capire e sviluppare strategie che possano indirizzare il soggetto alla risoluzione dei propri problemi. La CBT è basata sulla collaborazione tra paziente e terapeuta, entrambi attivamente coinvolti nell’identificazione e nella messa in discussione delle specifiche modalità di pensiero che possono essere causa dei problemi emotivi e comportamentali.
A BREVE TERMINE: La CBT è a breve termine, ogniqualvolta sia possibile. La durata della terapia varia di solito dai quattro ai dodici mesi, a seconda del caso, con cadenza il più delle volte settimanale. Problemi psicologici più gravi, che richiedano un periodo di cura più prolungato, traggono comunque vantaggio dall’uso integrato della terapia cognitiva, degli psicofarmaci e di altre forme di trattamento.